CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Voghera


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Da Bonassola a Monterosso

24 febbraio 2019



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Zona: Liguria provincia di La Spezia
Difficoltà: E (privo di difficoltà tecniche)
Quota partenza: livello mare
Quota arrivo: livello mare
Dislivello complessivo: 550 m circa
Segnaletica Cai: 2 da Bonassola a
Levanto, 1 da Levanto a Punta Mesco poi
10 a Monterosso
Lunghezza: km 12 circa
Ambiente: collina a ridosso del mare
Tempo: 4.30 h circa soste escluse
Pranzo: al sacco.
focaccia a Levanto
Approvigionamento
Viaggio: in pullman da 30 posti con almeno 25 iscrizioni; in alternativa in treno.
Ritrovo e Partenza saranno successivamente indicati dopo la chiusura delle iscrizioni.
Iscrizione in Sede entro venerdì 15 febbraio e con avviso al proponente tramite telefono o mail.
Escursione proposta da:
Alessandro Lodi cell: 366 4212811
email: alegrotte63@gmail.com

Descrizione itinerario:
Dalla stazione di Bonassola si scende verso il mare fin contro il viadotto dell'ex ferrovia; si volta a sinistra in direzione lungomare e prima della galleria stradale si imbocca una scalinata a sinistra con un segnale azzurro. Tra case e giardini si sale alla frazione di Scernio, incrociando la provinciale che scende a Bonassola. Si prosegue in leggera discesa avvicinandoci al mare, con già in vista il promontorio del Mesco Verso il termine della discesa si raggiunge l'estremità di una strada privata che il sentiero interseca più volte prima di arrivare nei pressi dell'ex sede ferroviaria già in prossimità di Levanto. Dopo aver percorso il lungomare si sale in Piazza Colombo nei cui pressi si aprono varie panetterie e focaccerie utili per l'imminente ristoro. Da una piazzetta attigua o dalla passeggiata a mare si sale al castello di Sant'Andrea; dietro di esso una larga pedonale dapprima in forte salita ci porta verso levante, incrociando una strada asfaltata che dopo 500 metri ci porta a Case Giglio. Tra terrazzamenti pressoché orizzontali raggiungiamo Case S. Carlo e poco dopo il paesaggio cambia, salendo in un fitto bosco di lecci fino a quota 250, dopo di che ci troviamo avvolti nella lussureggiante macchia mediterranea su sentiero pianeggiante e vista spettacolosa sul mare. Come su di una balconata ci addentriamo brevemente per oltrepassare il rio Gatta, proseguiamo lasciandoci sulla sinistra il sentiero che sale alla Colla di Gritta, oltrepassiamo le terrazze di Casa Lovara, recente proprietà del FAI, e raggiungiamo la sella di S. Antonio. Da qui, con breve digressione, possiamo raggiungere i ruderi della chiesa di S. Antonio con accanto i resti di un vecchio semaforo marittimo, su di una piccola spianata a picco su Punta Mesco con vista sublime. Ritornati alla sella volgiamo a destra e prima con lieve e poi decisa discesa puntiamo verso Monterosso, in un tratto purtroppo devastato da un incendio. Si interseca una strada che scende molto ripidamente e con un'ultima ripida scalinata giungiamo sul lungomare della prima delle 5 Terre in prossimità della Villa del Gigante. Oltrepassata la stazione ferroviaria, evitando la galleria stradale, aggiriamo lo sperone dei Cappuccini e arriviamo nel cuore del pittoresco paese di Monterosso.

Abbigliamento: visto il periodo comunque invernale,si raccomanda il solito abbigliamento “a cipolla”, scarpe con suola ben scolpita e bastoncini per chi li utilizza.
A Bonassola e Levanto è possibile rifornirsi di acqua e cibo.

SPESE: La partecipazione all’escursione non comporta alcun costo ai soci.
Per i non Soci e’ obbligatorio versare € 10 per sottoscrivere l’assicurazione, rilasciando in segreteria : nome ,cognome e dati di nascita entro il 15.02.19
Viaggio in Pullman: € 25,00 indicative Viaggio in treno: in base alle prenotazioni

REGOLE DI COMPORTAMENTO
leggi attentamente il foglio gita e valuta le tue capacità fisiche. Ogni accompagnato si ritiene in grado di superare agevolmente le difficoltà proprie dell’attività come indicate nel presente volantino;
ogni accompagnato ha l’obbligo di comportarsi in modo diligente e prudente nonché di adeguare il suo comportamento alle indicazioni del capogita e dei suoi collaboratori. Il reiterato rifiuto di ottemperare alle direttive del capogita comporta l’esclusione immediata dall’attività. A seguito dell’esclusione dell’accompagnato il capogita e tutti gli altri soggetti responsabili non rispondono dei danni subiti o cagionati ad altri dall’escluso;
sii puntuale agli orari;
non sopravanzare il conduttore di gita;
non abbandonare il gruppo o il sentiero;
non ti attardare per futili motivi;
coopera al mantenimento dello spirito di gruppo ed alla sua compattezza;
rispetta l’ambiente, non abbandonare rifiuti, non cogliere vegetali, non produrre inutili rumori molesti.